La qualità dell’aria nella nostra regione, e non solo, è in costante peggioramento. E’ convenzione comune ritenere che sia sufficiente ricorrere ad un uso moderato dell'auto e degli impianti di riscaldamento per scongiurare il verificarsi di situazioni di criticita' per l’ambiente e la salute. Le famigerate PM10 costituiscono gli inquinanti oggi considerati di maggiore impatto nelle aree urbane, e sono composte da tutte quelle particelle solide e liquide disperse nell'atmosfera, con un diametro che va da pochi nanometri fino ai 500 micron e oltre . Gli elementi che concorrono alla formazione di questi aggregati sospesi nell'aria sono numerosi e comprendono fattori sia naturali che antropici, con diversa pericolosità a seconda dei casi. Tra i fattori di origine antropica si ricordano: le emissioni della combustione dei motori a combustione interna (veicoli a motore); le emissioni del riscaldamento domestico (in particolare gasolio, carbone e legna); le emissioni della combustione in centrali biomassa e biogas; le emissioni di lavorazioni meccaniche, dei cementifici, dei cantieri; gli inceneritori e le centrali termoelettriche. Date le loro minuscole dimensioni, le polveri sottili, in particolare le componenti più fini,- possono penetrare nelle ramificazioni più sottili dei polmoni, per poi raggiungere, in parte, i vasi linfatici e sanguigni. Tra i disturbi attribuiti al particolato fine e ultrafine (PM10 e soprattutto PM2,5) vi sono patologie acute e croniche a carico dell'apparato respiratorio (asma, bronchiti, enfisema, allergia, tumori) e cardio-circolatorio (aggravamento dei sintomi cardiaci nei soggetti predisposti). Le cosiddette nanopolveri arriverebbero addirittura a penetrare nelle cellule, rilasciando direttamente le sostanze trasportate, con evidente maggior pericolo. E’ stato appurato che le nanoparticelle sono in grado di intaccare il genoma umano dando luogo a conseguenze irreparabili per la vita stessa delle attuali e future generazioni. In ragione di quanto sopra esposto troviamo oltremodo grave ed irresponsabile da parte delle amministrazioni, delle istituzioni in genere, astenersi dal condurre una corretta informazione nei confronti dei cittadini che il più delle volte immaginano che l’espediente delle “targhe alterne” contenga la soluzione, ignorando la vera, vasta e complessa natura del problema. L’inquinamento e la devastazione dell’ambiente si configurano quindi come stato oggettivo dell’attuale modello di sviluppo, un fenomeno complementare all’estrazione di profitto. Cambiare modello economico è indispensabile non solo per rappresentare l’interesse a un’esistenza positiva da parte degli esseri umani ma soprattutto per garantire la riproduzione della vita sulla terra.