

Mi chiedo se lo stesso pensiero attanagli il sig. Ferrari, amministratore di AeM, che sulle pagine del vostro quotidiano ieri ha dichiarato che "si tratta di una cifra irrisoria rispetto al monte clienti". Trovo allucinante riferisi ai cittadini e ai loro bisogni come a un mero dato di gestione aziendale, perché solo questo riesco a leggere attraverso le sue parole.
Siamo di fronte alla chiara dimostrazione del fallimento dei modelli di gestione dei servizi che si basano su aziende di diritto privato: non veniamo più visti come essere umani, con dei problemi più o meno gravi da affrontare ogni giorno, non esistono bambini, uomini e donne che nel gelo dell'inverno cremonese non possono scaldarsi e devono andare a prendere l'acqua dalle fontanelle... siamo diventati solo dei numeri.
Credo che serva una scelta coraggiosa da parte dei nostri amministratori: si faccia in modo che AeM riallacci le utenze, almeno per le esigenze indispensabili.
E' soprattutto in questo momento di crisi sempre più profonda per migliaia di cittadini, lavoratori e pensionati che la natura pubblica di questi servizi deve prevalere sul carattere privatistico della loro attuale gestione.
Paola Baronchelli
Cremona